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Questo spazio sul web offre l’opportunità di confrontarsi in un forum e di proporre alle istituzioni le priorità di cose da fare nella sezione “Agenda Genova”. Spesso la programmazione è miope a causa delle emergenze contingenti, ma intanto si resta fermi, senza crescere e senza concedere prospettive ai giovani.
Riteniamo giusto che la classe produttiva genovese si interessi alla politica del territorio, provando a proporre idee e soluzioni che le nostre esperienze professionali ci suggeriscono
 

LA REPUBBLICA - 7 giugno 2005,Martedì

“Noi, lobbisti per Genova” la carica dei 370 ai Sette Nasi

INSTAURARE un dialogo co­stante con le istituzioni, locali e nazionali. Mettere a disposi­zione della politica le proprie capacità professionali, per aiutare la Liguria a affrontare la crisi economica nazionale con il minor affanno possibile. Il tutto, in modo trasversale agli schieramenti. Lobbisti per il bene della società in cui vivo­no, si potrebbero definire an­che così, i cento imprenditori, professionisti, universitari, che hanno deciso di provare, ancora una volta, a entrare nel gioco in prima persona. Lo spiegano, ieri sera, al ristoran­te "7 Nasi" di Quinto, dove si incontrano. La lista di chi può essere interessato a un proget­to che si costruirà via via, arri­va a quota 370 persone, grazie al passa parola, all'agenda che ognuno dei cento ha sfogliato, per segnalare amici. Il nucleo fondatore è costituito da Davide Viziano, imprenditore, ex-presidente dalla Società per il 2004, l'avvocato Virgilio Bazzani, Enrico Bartolini, presi­dente dell'Ordine dei Medici, Giovanni Grimaldi, armatore, Gianfranco De Ferrari edito­re, e poi Nicolo Minetti, Emanuele Remondini, Mirko Minetti, Felice Ribaldone, Mar­celle Marzini e Duccio Gaslini Alberti. Con lo­ro Enzo Silvio, presidente di Confapi e Andrea Bruni, commerciante.
Ma, a sfogliare l'elenco dei 100 si incontrano magistrati come Mario Sossi, cantautori co­me Bruno Lauzi, l'avvoca­to Gimmi Giacomini, l'im­prenditore Riccardo Garrone, Giorgio Zaffiri, anche lui imprenditore, Beppe Manzitti, critico e bibliofilo, Paolo Minetti, critico d'arte, Roberto Suriani, imprendito­ri della sanità come Francesco Berti Riboli, il notaio Lorenzo Anselmi, l'oncologa Luisa Massimo. E, tra chi si presenta ai 7 Nasi, c'è anche il professor Leonardo Santi. L'elenco dei 370 interessati è ancora più ricco di sorpresa trasversali al­la politica. Perché, spiega Da­vide Viziano, a nome di tutti, «vogliamo cambiare situazio­ni immobili, vogliamo dire alla politica: per Genova, per la Li­guria c'è bisogno di muoversi, per risolvere casi come Finmeccanica 2 o Ferrania, i due più recenti. Noi siamo a dispo­sizione, anche con le nostre as­sociazioni di categoria». Perché la società civile vuole com­piere un altro passo avanti. «Diciamo che non ci sentiamo ancora a sistema, non basta es­sere chiamati in causa qualche volta, serve altro». Nessuno si fa illusioni: sarà un compito delicato, ma può portare buo­ni risultati. Tutto bene, ma in cambio? In cambio i cento garantiscono di volere solo il be­ne della comunità in cui vivo­no. Giovanni "Johnny" Gri­maldi specifica: «sentiamo il desiderio di migliorare la qua­lità della vita a livello locale, possiamo agire meglio, essere più utili». Non finirà, sperano, come altre analoghe esperien­ze, perché qui si lavora in grup­po. Se tutto è nato con una pa­gina comperata sui quotidiani il 30 marzo, la scelta di diven­tare lobbisti per Genova e la Li­guria, risale a sei mesi fa. Ades­so si preparano a costruire, «sostenuti da un interesse che non ci aspettavamo» la loro te­la. Con incontri, per esempio. Con Regione e ministeri per Ferrania e Finmeccanica, e poi con comune, provincia con la Camera di commercio che si è collegata con quelle di Milano e Torino. Nel cuore, tra gli altri progetti, vedere realizzato an­che quello di Renzo Piano.

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