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IL SECOLO XIX - 20 aprile 2007, venerdì


Le minacce a Bagnasco e troppa cautela elettorale

Il commento "Le minacce a Bagnasco e il silenzio di Genova", pubblicato mercoledì, si chiude con il concetto di civile dignità da diffondere a Genova. Da ciò intendo partire, aggiungendo il significato della libertà, esemplificato da Voltaire: «Disapprovo quello che dite, ma difenderò fino alla morte il vostro diritto di dirlo». Libertà in senso positivo (ovvero "di" dire, di fare, ...) e libertà in senso negativo (ovvero "da" restrizioni): tali due significati, senza volermi esercitare in lezioni liberali, dovrebbero essere alla base di una civiltà matura. Invece assistiamo troppo spesso a toni esasperati e gesti "idioti" (per associarmi alla condanna del commento) per esprimere una propria e legittima visione differente. Il relativismo culturale, che si esemplifica nella conformazione ad apparenti aggregazioni di consenso (più o meno diffuse) per avere punti di riferimento legati a valori variegati, rende, purtroppo, assai conflittuale la società. Concretamente vorrei, da genovese orgoglioso delle proprie tradizioni e della propria Curia, esprimere solidarietà all'Arcivescovo Angelo Bagnasco, perché in questi casi mimetismi e posizioni di comodo non vanno bene. Se la condanna di certi gesti fosse stata unanime, il mio messaggio di solidarietà sarebbe quanto meno tardivo. Ho però la sensazione che i distinguo, l'eccessiva cautela .per interessi elettorali e il silenzio di Genova, lo rendano doveroso e spero sia seguito da altri. Sarebbe bene che i valori laici non divenissero strumentali a battaglie laicististe che si avvalgono di strumenti rozzi e illiberali, perché finirebbero per perdere loro stessi di significato. Questo è quello che sento di dover dire, ma sono pronto, come ha insegnato Voltaire, a difendere anche chi la pensa differentemente, affinché abbia la possibilità e la libertà di esprimersi.

Davide Viziano

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